Pittore e incisore fiammingo. Fu uno
dei maggiori rappresentanti del Manierismo internazionale del primo Seicento.
Allievo di J. Mandyn e di C. van Dalem, nel 1565 soggiornò a Parigi e
quindi in Italia, prima a Milano e poi a Parma (1566), dove collaborò con
B. Gatti allora attivo in Santa Maria della Steccata e dove ebbe modo di
accostarsi alle opere del Correggio e del Parmigianino. Trasferitosi a Roma, al
servizio dei Farnese, collaborò alla decorazione del palazzo di Caprarola
(1569-70), entrando in contatto con gli ambienti del Manierismo romano; nel 1570
divenne pittore papale. Passato alla corte di Vienna (1575-80), venne poi
chiamato a Praga (1581-1611) alla corte dell'imperatore Rodolfo II, dove
acquistò grande prestigio e fama. Per l'imperatore dipinse soprattutto
opere a soggetto mitologico caratterizzate da un'estrema eleganza della
composizione e del colore (
Ercole e Onfale;
Venere e Adone;
La
vendetta di Venere). Nel 1602 compì un viaggio nei Paesi Bassi dove
venne acclamato dagli artisti che si erano ispirati alle sue opere divulgate
attraverso le incisioni di Hendrik Goltzius (Anversa 1546 - Praga 1611).